martedì 2 dicembre 2008

Una nuova 'casa' per l'Ecomuseo Cusius

Pettenasco. «I nuovi uffici dell’Ecomuseo Cusius sono a Pettenasco, ma la vera sede è tutto il territorio». Così il direttore, Andrea Del Duca, ha sottolineato il ruolo dell’«Associazione Ecomuseo del Lago d`Orta e Mottarone». Associazione che, sabato 29 novembre, ha festeggiato l’inaugurazione dei nuovi uffici. Si tratta di un antico immobile del centro, appartenuto alla storica famiglia Fara e situato nell’omonima via, nei pressi della sede municipale. Acquisita nel 2006, la costruzione è stata sottoposta ad un importante intervento di recupero conservativo, progettato e diretto dall’architetto Debora Landi, ed affidato all’impresa Tecno costruzioni di Verbania. «La scelta fondamentale –ha spiegato Landi- è stata quella di mantenere l’atmosfera di una vecchia casa del centro storico, proprio nello spirito della conservazione della cultura materiale. Questo primo lotto di lavori ha visto il consolidamento strutturale ed il restauro dei tre piani, oltre all’adeguamento alle normative di sicurezza e di accessibilità ai disabili».


L’investimento è stato di circa 300 mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione Banca Popolare di Novara. Oltre alla direzione ed agli uffici operativi, la nuova sede ospita la biblioteca, la mediateca, una sala progetti (subito battezzata “pensatoio”), spazi espositivi ed una foresteria. «Un lavoro di eccellenza, particolarmente rispettoso delle caratteristiche storiche dell’edificio. Sono felice che sia della comunità, e, quindi, ancora un po’ casa mia», ha commentato Gaetano Maria Fara, professore all’università «La Sapienza» di Roma e rappresentante della famiglia proprietaria della residenza, che fu l’abitazione del canonico Angelo Fara, uno dei primi storici a narrare le vicende del Lago d'Orta.


Soddisfatto il presidente dell’Associazione, Massimo Bonini, che ha ricostruito un decennio di attività dell’ente, insieme ai numerosi ospiti: oltre a sindaci e amministratori cusiani, Maria Piera Pastore, deputata e consigliera provinciale; Paolo Cattaneo, vicepresidente della commissione cultura della Regione Piemonte; Gianni Desanti, assessore all'ambiente della provincia azzurra; Eliseo Mascolo, in rappresentanza dell'assessore provinciale novarese Silvana Ferrara. Tra i più emozionati, Roberto Zolla, “storico” presidente dell’Ecomuseo Cusius. Il sindaco di Pettenasco, Ezia Tabozzi, ha espresso gratitudine per «Oreste Primatesta e Franco Fornara, due concittadini che hanno dato un impulso decisivo alla nascita e allo sviluppo dell’Ecomuseo». Oltre, naturalmente, «per gli enti che hanno assicurato linfa economica, permettendo alle future generazioni di nutrirsi dell'esperienza di chi li ha preceduti». Infatti, come ha ricordato il direttore Del Duca, «si sono succedute diverse amministrazioni, anche di opposto colore politico, ma tutte hanno cercato di sostenere la nostra attività». Nonostante momenti difficili, come nella scorsa primavera, quando gli annunciati drastici tagli ai finanziamenti facevano temere per la stessa sopravvivenza dell’associazione. «Una dimostrazione –ha commentato Gianni Desanti- che i confini non servono solo a separare, ma sono per loro stessa natura punti di contatto e di unione, soprattutto se sono imperfetti, come nel caso del lago d'Orta e del Mottarone».

Ora il via al trasloco: per il trasferimento degli uffici dalla sede attuale, gli uffici di segreteria rimarranno chiusi fino fino al 7 gennaio 2009.

giovedì 20 novembre 2008

I rifiuti siete voi...


Bolzano Novarese. Venticinque euro. Questa la sanzione minima prevista dalla legge per l’abbandono di rifiuti da parte di privati. Eppure tanto si è parlato dello scandalo di Napoli e dei recenti provvedimenti assunti dal governo in materia, con tanto di introduzione dell’illecito penale per i trasgressori campani. Anche nelle nostre zone non si contano i casi che meriterebbero l’identico trattamento.


A Bolzano, lungo la strada che conduce al cimitero, una piazzola a lato della carreggiata si è trasformata nottettempo in una vera e propria discarica. Una dozzina di sacchi neri di spazzatura sono andati ad aggiungersi a quanto già vi era stato gettato: oltre a sacchi e sacchetti di pattume, si contano mucchi di detriti provenienti probabilmente da lavori di ristrutturazione. Se poi si abbassa lo sguardo lungo la ripida scarpata, ecco carcasse di elettrodomestici bianchi, un videoregistratore, vecchi mobili, reti e materassi, financo il sedile di un furgone e due caschi da moticiclista.


Abbiamo chiesto un commento al sindaco, Carlo Frattini, la sera di lunedì 17, ed il primo cittadino, oltre a risponderci, ha immediatamente provveduto: la mattina successiva, il cumulo di sacchi era stato rimosso, anche se per i rifiuti –ingombranti e non- gettati verso valle servirà una bonifica più attenta, e forse l’utilizzo di apposite attrezzature, quali un “ragno”.

«Purtroppo in questi casi è il personale comunale, con i mezzi del municipio, a doversi occupare dello sgombero. Non ci resta che ripristinare lo stato dei luoghi il più presto possibile, per evitare che altri incivili si sentano autorizzati ad abbandonare ulteriore immondizia in quel punto».

E intanto i cittadini pagano… «Caro e salato. Proprio per questo spero che i responsabili non siano bolzanesi. Non perché gli abitanti di altri comuni siano scusabili, ma se si tratta di nostri concittadini il comportamento sarebbe doppiamente assurdo: non è molto furbo gabbare se stessi…».


Ancora una volta, dunque, l’amministrazione si trova a far fronte a un problema di scarsa civiltà. «Fino a poche settimane fa –ricorda Frattini- era di gran moda abbandonare le bombole di gas proprio davanti al cimitero, e abbiamo dovuto sostenere costi piuttosto onerosi per lo smaltimento».

Quale il movente degli inquinatori? «Pura ignoranza. Con il servizio attuale, grazie alla raccolta porta a porta il cittadino è servito sin dal cancello di casa. Prendiamo ad esempio il caso di quella dozzina di sacchi neri: lasciare davanti al proprio domicilio per la raccolta un solo sacco o quindici è la stessa identica cosa, non comporta alcun aggravio di spesa. Quindi non si comprende la necessità di seminarli nei nostri boschi».

Ed anche per i rifiuti ingombranti o particolari, la piazzola dista ottocento metri dall’area ecologica comunale, che permette il corretto conferimento di ogni genere di rifiuto in modo totalmente gratuito. «L’amministrazione da parte sua garantisce la flessibilità necessaria per mantenere un servizio accessibile ed efficiente». Così, paradossalmente, per gli ignoti responsabili portare i rifiuti nell’apposita area sarebbe stato più comodo e conveniente rispetto allo scarico illegale.


Presenterete una denuncia contro i responsabili? «In realtà la prassi è formalizzare un esposto solo nel caso di rifiuti pericolosi, per i quali lo stesso Comune deve poi giustificare lo smaltimento. Per i casi di abbandono incontrollato e le discariche abusive, dovremmo essere ogni giorni in caserma ad esporre denuncia a carico di ignoti. Identificare i responsabili è spesso difficile, occorrerebbe la flagranza». Eppure vi sono stati casi recenti, anche nei paesi vicini, in cui si è risaliti ai responsabili grazie alla corrispondenza rinvenuta tra i rifiuti. «Anche in quel caso, purtroppo spesso le sanzioni sono irrisorie, a meno che si tratti di rifiuti pericolosi. Oggi sembra farsi strada una sensibilità diversa: ci vorrebbe forse l'estensione del decreto emesso per la Campania, che prevede comunque la denuncia penale e sanzioni importanti».

D’altra parte, un altro concetto di gran moda è il federalismo fiscale. E se si cominciasse a sfruttare l'autonomia normativa che i Comuni hanno già, emanando un regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti che preveda un cospicuo salasso e il risarcimento delle spese in caso di identificazione? Che, nel caso dei componenti di un automezzo, come a Bolzano, potrebbe non essere impossibile...

Davide Valeri

lunedì 22 settembre 2008

I nuovi talenti della Canottieri Omegna

Il Cusio conferma la sua tradizione di fucina di talenti sportivi, in particolare nel remo: e non poteva essere altrimenti, in terra di pluricampioni del mondo e olimpionici del calibro di Stefano Basalini nel canottaggio e di campioni iridati come Alberto Ricchetti nella canoa. In quest’ultima specialità, nuove conferme sono arrivate dal trofeo “Topolino” di canoa olimpica, che ha visto circa 700 ragazzi, rappresentanti di 78 società, gareggiare dal 5 al 7 settembre in Valsugana, sul Lago di Caldonazzo (Trento), con l’organizzazione del locale circlo nautico e della Federazione italiana canoa e kayak. In programma c’era la finale nazionale del torneo «Canoa giovani», riservato ai ragazzi fino a 13 anni, di fatto una sorta di finale nazionale per le categorie giovanili di uno sport che sta guadagnando successo e risultati.

Ottimi i piazzamenti conquistati dall’Associazione canottieri città di Omegna. Con la medaglia d’argento assoluta nella classifica femminile, un 4° posto nella classifica “Canoagiovani canadese”, ed il 5° posto nella graduatoria generale, la società cusiana ha contribuito in modo decisivo al risultato della rappresentativa regionale: nella classifica del “Meeting delle Regioni”, il Piemonte ha infatti conquistato il secondo posto, dietro la numerosa rappresentativa siciliana, guidata dalla forte “Canottieri Trinacria”. E ad Omegna sono arrivate cinque nuove imbarcazioni, conquistate a suon di vittorie tra quelle messe in palio dal comitato organizzatore.

Prestazioni di rilievo sono venuite dal k2 5,20, con il dodicenne gozzanese Francesco Moro in coppia con l’omegnese Stefano Ricchetti, forse intenzionato a seguire le orme del fratello Alberto, fresco reduce dai giochi olimpici di Pechino. A loro è andato l’oro nella gara dei 2000 metri allievi maschile (nella foto).


I due hanno conquistato pure un argento nel C4 sui 2000 metri, insieme ad Andrea Dago ed al tutor Carlo Ricchetti, a cui Francesco Moro ha aggiunto un quarto posto nelle gare regionali di staffetta K1 4x200 metri.

Molte salite sul podio anche per il quattordicenne Riccardo Strigini, due ori e tre argenti nell’impegnativa specialità della canoa canadese, accanto all’altrettanto bravo Riccardo Rossari.

Senza dimenticare i successi di Jacopo Varallo nei 200 metri sul k1, e sul k2 insieme a Samuele De Ambrosi: due ori che si aggiungono al secondo posto nel k1 sulla distanza dei due chilometri.

Nelle competizioni femminili, da applausi le prestazioni della quattordicenne Mara Savoldi, sul K1 della categoria cadetti. Ma è stata un’ottima giornata anche per la dodicenne Giada Casciana (un quinto ed un settimo posto tra gli allievi femminili nel K1), e per Gloria Conedera, vittoriosa tra i cadetti sui 200 metri sia nel k1 sia nel k2 in coppia con Agata Fantini. Doppio sorriso per quest’ultima, che ha anche superato per la prima volta, sulla distanza dei 2000 metri, la rivale di sempre, la fortissima siracusana Irene Burgo.

Molte soddisfazioni, dunque, per l’allenatrice Ida Conti, ed anche per la promettente leva di canoisti cusiani. In particolare, per una interessante rappresentanza di canottieri gozzanesi, che quasi ogni giorno scendono ad Omegna per gli allenamenti. Si attende infatti il concretizzarsi del progetto di un centro remiero che dovrebbe essere realizzato al lido di Buccione, con la bonifica e la ristrutturazione dell’ex colonia solare. L’amministrazione comunale sarebbe infatti intenzionata a riqualificare l’area destinandola proprio a nuova sede per le attività canottistiche e canoistiche sul lago. Le giovani promesse ci sono, insomma: ora tocca alle strutture.