giovedì 12 aprile 2012

Occhio alla penna

La lettura prandiale delle cronache riserva sempre sorprese. In questo caso, la concitata scrittura della cronista di nera cade tragicamente di fronte alla consecutio, trasformando una notizia tragica in un intreccio farsesco. Mi ricorda la virgola della Sibilla: "Ibis, redibis, non morieris in bello"... "Ibis, redibis non, morieris in bello".

mercoledì 4 aprile 2012

Una mattinata strana...

...in una Milano dal clima imprecisabile, direi mezza stordita. C'è nebbiolina, ma non certo la classica nebbia. Pioviggina, ma neanche piove seriamente, nulla osta alla bicicletta. Una Milano si direbbe stramma, alla Montalbano.
Del resto, la giornata è complicata. I fieri paladini della purezza Padana, una volta trapiantati nella tanto vituperata Roma ladrona, s'è vista la strada che han preso. E, somma ingiuria, i tabernacoli di via Bellerio perquisiti e i loro idoli inquisiti per ordine di tre procure, di cui due -teribbile- salite dalla più profonda terronia. Con Bossi che parla esattamente come uno Scajola qualsiasi. Stesse identiche frasi. Trascuriamo l'eloquio e lo stato del caro leader, per solidarietà sincera da parte di uno che ha subito quasi gli stessi problemi di salute.
Come se non bastasse, sproloqui anche da via Turati, dove zio Fester non si dà pace per una sconfitta netta, perdendosi, dopo essere stati presi a pallate e ischerzati in svariate situazioni, in puntute rivendicazioni su rigori che, peraltro, si lasciano correre solo in Italia, e neanche in tutte le aree. Da aggiungere agli sproloqui precedenti su un non-gol rivendicato pervicacemente in base a una foto pubblicata solo dal sito ufficiale rossonero, e che dimostra l'assenza a MilanLab di operatori di Photoshop decentemente esperti. Forse gli stessi che hanno "guarito" il povero Pato correggendo le radiografie...
Sissì, giornate complicate e Milano stramma. Strammissima, si licet. Non che in casa nerazzurra si stia meglio, se è vero, com'è vero, che sabato l'Inter giocherà in casa a... Trieste. Splendida città, beninteso, ma non esattamente dietro l'angolo: da Appiano Gentile a destra, poi sempre dritti... per sei ore.
Speriamo nel pomeriggio...

sabato 4 febbraio 2012

Voci dal silenzio

Ha scelto Bolzano Novarese, il prefetto Giuseppe Adolfo Amelio, per ringraziare l'impegno dei comuni novaresi nelle manifestazioni organizzate per la Giornata della memoria. E così, venerdì 27, si è ritrovato vittima di una brutale retata notturna delle Waffen SS. «Non senza un brivido lungo la schiena», ha ammesso, quando, pochi minuti dopo le 21, da via delle Vigne si sono uditi colpi di arma da fuoco, seguiti dall'irruzione e dai secchi ordini degli sgherri in divisa: «schnell!», «svelti!». Nel frattempo, giungevano, a bordo di auto d'epoca, gerarchi nazisti ed ufficiali medici. Così, in un clima irreale, tra gli spari, le raffiche, il fumo acre ed il suono lacerante delle sirene, tutti i presenti sono stati rastrellati dagli sgherri e spintonati senza tanti riguardi nell'atrio del municipio. A perquisizioni, commenti sprezzanti e maltrattamenti è seguito un momento di grande impatto emotivo: l'identificazione con lo “scudo di David”, la famigerata stella gialla di stoffa appuntata sul petto, che significava deportazione.
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Ancora una volta è stata l'emozionante animazione teatrale di strada curata dalla compagnia locale “Albero cavo” ad introdurre la serata «Voci dal silenzio. Oltre l’immaginabile», organizzata dall'amministrazione e dalla Pro Loco. Ed oltre le aspettative è andata anche la partecipazione dei cittadini, che hanno gremito la sala consiliare. Fermato da un malanno di stagione il relatore, Giovanni Cerutti, direttore scientifico dell'Istituto storico della Resistenza novarese, gli interventi sono stati affidati al sindaco, Giulio Frattini, al prefetto Giuseppe Amelio, ed al giornalista Daniele Godio, volto noto dell'informazione televisiva locale, ma anche storico competente ed appassionato. Il primo cittadino ha richiamato al senso ed al dovere della memoria e della testimonianza, introducendo e commentando una serie di toccanti contributi audiovisivi, che documentano la testimonianza di episodi drammatici della persecuzione razziale nazifascista, accaduti proprio nell'alto novarese e nel Vco. Fedele all'imperativo di Primo Levi: «Meditate che questo è stato, vi comando queste parole», anche l'intervento di Daniele Godio, che si è soffermato sul valore attuale della memoria della shoah, sottolineando la necessità di un rinnovato impegno: «La storia -ha ricordato citando Churchill- è maestra di vita, ma ha negli uomini dei pessimi studenti». Infine, il prefetto Giuseppe Amelio ha riunito idealmente nell'applauso finale tutte le iniziative che si sono tenute nella nostra provincia: «Ringrazio l'impegno di tutte le amministrazioni, i gruppi e le associazioni che hanno contribuito all'organizzazione dei numerosi eventi che, anche quest anno, hanno reso la giornata della memoria una testimonianza preziosa e significativa di impegno civile».
Davide Valeri

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