giovedì 2 luglio 2009

Gli... "oracoli" del meteo a Pettenasco



Pettenasco. Certo.un convegno di meteorologia all'hotel «La Sibilla Cusiana» può suonare beffardo. Tanto più che studio del tempo e climatologia sono scienze sempre più raffinate, fondate su rigorosi modelli matematici e fisici. L'incontro tra le previsioni del tempo e gli incomprensibili oracoli che uscivano dal celebre antro su foglie mischiate dai venti si limita dunque al nome del centro congressi. «La meteorologia nella vita quotidiana» il tema dell'incontro, promosso dall'associazione MeteoNetwork Onlus, in collaborazione con il centro Epson Meteo ed il patrocinio dei comuni di Pettenasco ed Omegna. «Le condizioni meteo, e la loro previsione -ha ricordato aprendo la giornata il sindaco Ezia Tabozzi- sono particolarmente importanti per un territorio a vocazione turistica come il nostro: speriamo dunque di... non gufare».

Giovanni Tesauro ed Alessandro Ceppi, di MeteoNetwork Onlus, hanno presentato i lavori realizzati dagli alunni delle elementari di Oggebbio e Ghiffa, nell'ambito dei corsi di meteorologia animati dall'assoziazione nelle scuole: un'attività multidisciplinare di dieci ore, arricchita da uscite per la raccolta dei dati da stazioni meteo e pluviometri, e dalle visita all'aeroporto militare di Linate, ed al centro Epson Meteo di Cinisello Balsamo, dove vengono elaborate le previsioni per le più note emittenti televisive. Proprio Flavio Galbiati, noto meteorologo del centro, ha proposto un intervento su «La storia del clima e la storia dell'uomo»: un affascinante itinerario dalle glaciazioni al “ninho”, attraverso il ciclo dell'acqua e del carbonio, ma anche icnontrando eventi e personaggi famosi: dalla nebbia alleata di Napoleone nella battaglia di Austerlitz alle grandi carestie.

Di un tema particolarmente appropriato alle nostre zone si è occupato Gianluca Bertoni, di MeteoVarese: tema del suo intervento, gli effetti prodotti dall'attraversamento delle catene montuose sulle correnti, in particolare l'effetto sbarramento ed il favonio (il ben noto fohn).

Non senza una sana dose di ironia, Pierluigi Randi, di Meteo Romagna, ha affrontato un viaggio tra presunte astronavi aliene e cosiddette scie chimiche, per ribattere, immagini storiche e dati scientifici alla mano, a tesi complottistiche a tratti esilaranti. Ecco allora le pericolosissime scie chimiche -in realtà note sin dall'inizio della storia dell'aviazione- tornare alla loro natura di banalissime scie di condensazione provocate dai velivoli, spettacolari Ufo fare alterttanto con le colorate nubi lenticolari, e piccoli cristalli di ghiaccio confessare la propria responsabilità dietro ad inquietanti immagini di dischi volanti luminescenti. Quanto poi alle sostanze pericolose sospettate di celarsi in certi addensamenti: «per ora nessuno ci avvelena dall'alto, provvediamo già egregiamente noi stessi da terra». A dispetto delle centinaia di segnalazioni di allarme, di certa pubblicistica accondiscendente, e financo di qualche interrogazione parlamentare.

Ricco di stimoli anche l'alluvionale intervento di Marco Mancini, professore ordinario al politecnico milanese: «Meteorologia, idrologia e ingegneria nella gestione della risorsa idrica» il tema affrontato. Concetto chiave, la convinzione che «l'emergenza idrica è generalmente un problema di conflitto tra i diversi usi della risorsa: la navigazione, l'irrigazione, il raffreddamento delle centrali elettriche, il valore turistico, l'uso industriale». Ecco dunque l'importanza dei sistemi di previsione dei flussi di acqua, da una parte per la corretta regolazione dei bacini, dall'altra per la diffusione di allerta meteo in caso di possibili alluvioni.

Infine, riflettori puntati sulla star della giornata: il colonnello Mario Giuliacci, anch'egli del centro Epson Meteo, volto noto delle previsioni di Canale5. Brillante la sua esposizione su «Clima e tempo: gli effetti sul corpo e sulla psiche». Ovvero, come variabili quali temperatura, umidità, pressione atmosferica, ma anche la luce e l'attività elettrica, incidono sullo stato del nostro organismo... e del nostro umore. Benessere, emotività e sensazioni di comfort o disagio, insomma, sono strettamente in rapporto con l'ambiente esterno. Quando, allora, l'ambiente può far male? «Ciò che fa male è il troppo o il troppo inm fretta. Cioè i valori estremi o la variazione troppo repentina degli stessi». Ecco allora le dolci note per i nostri ambienti di lago: «temperature più stabili, maggiore luminosità grazie alla luce riflessa, oltre all'effetto psicologico di stabilità e protezione di un orizzonte limitato, rassicurante». Perchè in fondo questi meteorologi, oltre che scienziati, sono anche un po' poeti...